VI. 16 agosto

Davide Finotti. Diario soggettivo, 16/08/2021

Ore 23:11. Letto. Ho appena fatto la doccia…ho le gambe tutte indolenzite, ho lo stomaco pieno di nuovo di puntarelle (noi ferraresi le chiamiamo costine) che io ed Angelo poco prima siamo andati a prendere dal forno dentro la cucina del giardino, dove ieri abbiamo passato la maggior parte del tempo. Pieno dicevo, e non posso far altro che chiedermi se questa pesantezza mi comprometterà di nuovo il sonno. Di nuovo si, perché anche ieri notte ho dormito davvero gran male… No, non era colpa delle puntine ieri, ma del caldo, un caldo davvero poco sopportabile. Le puntine erano dentro il forno all’interno della stessa teglia di ieri, immerse in un brodo giallognolo di grasso. Ma perché mai Dino ieri le ha volute a tutti i costi tenere in forno e non in frigo? In frigo sicuramente sarebbero potute stare anche due, tre giorni e così stasera, dopo un violentissimo nubifragio, avremmo potuto evitare di andarle a recuperarle spinti dal rammarico se le avessimo lasciate lì di doverle buttare, di dover sprecare così ingiustamente tutto quel cibo. Si un nubifragio violentissimo, uno di quei potentissimi acquazzoni estivi, a tratti più simili ad uragani, a tempeste tropicali dove l’acqua scende a secchiate, spinta velocissimamente da un vento che le mescola in folate di nebbia che procede velocissima in orizzontale. Stavamo facendo l’ultima attività, che forse aveva lo scopo di chiusura, di conclusione, una leggera e spensierata mano di stella123, quando dal tetto iniziano a sentirsi un pó troppo incisivi e sinistri degli scricchiolii, degli ululati, dei tintinnii come di ghiaia gettata su un vetro. Tutti lo sentivamo, ma non ci abbiamo dato importanza… Almeno fino a quando il rumore è diventato talmente forte da quasi coprire il suono prodotto dalla tastiera. Da lì è stato tutto un corri corri generale, panico, vai a prendere degli stracci, ansia, cazzo non si riesce ad aprire la porta da tanta forza ha il vento. Simo parte di corsa tutto nudo e uno zaino sotto l’acquzzone per andare a vedere se a casa è tutto a posto. Simo stai attento, copriti! Cazzo entra un sacco di acqua qui, Angelo corre imprecando sulla scala dopo che una botta forte giunge dall’ultimo piano della torre, vai a vedere se la porta là dietro è chiusa. Vento e pioggia che procede in orizzontale, come sospinta dal basso. Vai a prendere dei moci e mettiamoli dalla porta, cazzo bisogna spostare tutta l’attrezzatura. Dov’è la mia borsa, tuoni, pioggia, tutto un corri corri generale, panico. Vai a prendere degli stracci ansia, cazzo. Poco prima tutto bene, a parte la stanchezza. Oggi ero particolarmente stanco, anche il fisico faceva fatica. Non parliamo della testa, un poco rallentata. Ho pure preso un caffè dalle macchinette nel pomeriggio dopo che Tea ha chiesto ad Angelo di fare una pausa. Forse ha visto che ero stanco, o forse era stanca pure lei. Sicuro la colpa, o parte della colpa, lao ha il caldo che questa notte non mi ha fatto dormire bene. Dubito siano stati i due piatti di pasta che ho mangiato a pranzo dopo che la mattina si era conclusa con l’abbozzo mal riuscito di una consegna data da Francesca ed Angelo poco prima. Mal riuscito si, non so se perché era troppo difficile ed ambiziosa, se siamo stati noi a complicarla ulteriormente scegliendo strade e schemi difficili, semplicemente il poco tempo a disposizione o magari il caldo (si sempre lo stesso caldo) che ci ha fatto dormire male la notte scorsa. Spero questa notte di dormire, le previsioni sono ottimistiche data la frescura che il nubifragio ha provocato. Vedremo domani mattina. Ora sono le 23:58 e provo a dormire.

Carmine Parise. Diario oggettivo di quello che ricordo, 16/08/2021

Mi alzo alle ore 08:00.
Vado in cucina a fare colazione e ci sono già diverse persone che fanno colazione.
Esco di casa presto, intorno le 08:40, subito dopo Davide.
Arrivo all’ingresso della Centrale e Giuseppina mi misura la febbre.
Le chiedo subito dopo come utilizzare la lavatrice e lei mi spiega tutto.
Prendo un caffè e mi siedo sul divano a scrivere dei messaggi.
Incrocio Maria e facciamo due chiacchiere. 

Entro in sala e vedo tutti sul palco a meditare ad occhi chiusi, tranne Emma.
Mi unisco a loro, ma mi siedo in tribuna. Alla fine della meditazione, aprendo gli occhi, scopriamo che Emma non è mai arrivata in sala. Davide rompe la regola del silenzio e parla, quasi assieme ad Angelo, e contemporaneamente Teodora sviene sul palco mentre sta guardando Angelo in fondo alla sala.
Francesca rimane con lei mentre gli altri si dirigono verso le casette in cerca di Emma.
Viene trovata svenuta in camera sua.
Vengono fatte alcune deduzioni sul possibile trigger analizzando la stanza, dopodiché viene adagiata in spalle a Simone che la trasporta fino in Centrale, con il resto del gruppo che si premura che Emma non si faccia male.
Arrivati in sala, Emma viene distesa al fianco di Teodora creando una composizione di corpi che viene modificata nella costumistica da Francesca che elabora una performance che comunica a Teodora ed Emma che dovranno eseguire in diretta non appena risvegliate.
Questo accade con Davide che filma dall’alto, in piedi su una sedia.

Saltiamo Qi Gong perché è tardi.
Angelo e Francesca abbandonano la sala per lavorare in indipendenza.
Gli altri si preparano per il training condotto da Teodora.

Abbiamo fatto i seguenti esercizi:
– shaking/bouncing per un brano intero
– floorwork con palline da tennis come focus tenute da una seconda persona
– costruzione di appoggi e una pulce/persona salta su questi appoggi
– tartaruga a pancia in giù che non vuole essere ribaltata
– tartaruga a pancia in su che segue un predatore e lo respinge/solleva con le gambe
– fuori peso a coppie cambiando presa ad ogni “rimbalzo”
– danze in solo al centro dello spazio che cerca di schivare delle palline da tennis lanciate da persone disposte in cerchio attorno
– stretching cercando di raggiungere una pallina da tennis tenuta troppo lontano da qualcuno

In chiusura un rito di connessione al centro dello spazio. 

Pausa ore 11:40. Prendo un altro caffè e mangio.
Ci diamo appuntamento fuori dalla Turbina con Angelo e Francesca per ricevere indicazioni.

Francesca ci dà una consegna: comporre una scena intitolata “Toga Party”.
Dobbiamo creare un linguaggio fatto di spostamenti nello spazio in fila indiana, dal più basso al più alto, tutti vestiti con una toga, tenendo la mano del braccio non rivolto verso il pubblico appoggiato all’orecchio, mentre l’altra esegue un gesto ispirato alla copertina del libro “Supplemento al dizionario italiano” di Munari. Si passerà attraverso più gesti (massimo nove) e con differenti velocità. Abbiamo un’ora di tempo per crearla dopodiché Francesca e Angelo verrano a vederla.

In sala ci dividiamo in due gruppi di lavoro per essere più efficienti. I gruppi si compattano dopo poco e iniziamo a provare a ripetizione la scena. L’ordine della fila indiana secondo l’altezza è: Teodora davanti, Emma, Simone, io e Davide.

Alla fine arriva solo Angelo e prima guarda in silenzio cosa stiamo facendo, poi ci dà qualche consiglio. Sono passate 2 ore, sono le 13:43. Angelo decide di andare a preparare da mangiare, io lo raggiungo dopo un po’ di minuti, gli altri rimangono in sala a provare.

Francesca scrive un messaggio chiedendo a che ora riprendiamo a lavorare e se può vedere la scena del freeze fight dopo pranzo. Rientro in casa, Angelo sta preparando la pasta e ha fatto anche una insalata di finocchi, limone e uvetta.

Dopo un po’ arriva anche Simone, ma decide di andare a fare un bagno al fiume. Si aggiungono in cucina nell’ordine: Emma, Teodora e Davide. Mentre aspettiamo che l’acqua arrivi ad ebollizione, scambiamo quattro chiacchiere. Simone rientra dal fiume e arriva in cucina, io svengo per la randomness. Mi fanno dei massaggi e un’acconciatura, mi fanno annusare un barattolo di sugo con la ricotta e poi mi svegliano. Mangiamo.

Io mi alzo da tavola, mi lavo i denti e alle 15:07 busso alla porta di Francesca per prendere i suoi panni sporchi e fare una lavatrice insieme ai miei. Arrivo in centrale, prendo un caffè e faccio la lavatrice. Ci prepariamo in fretta per la prova del freeze fight vista da Francesca.
Lei ci da diverse indicazioni da fuori dopo ogni esecuzione, proviamo anche con una persona al centro del palco che prova a colpire una specie di pignata.
Prima che vada via facciamo anche una prova di una scena nuova in cui andiamo da un punto A (dove Francesca ci ha freezato con il campanellino) a un punto B dove costruiamo un tableau, facendo nel mezzo ognuno un gesto definito in autonomia alla prima esecuzione. Lo riproviamo andando dal punto A al Punto B al punto A in loop, finché non veniamo freezati.

Francesca va via per fare una telefonata.

Noi restiamo in sala e Angelo ci dà la sequenza di 13 scene + freeze fight che ad oggi compongono lo spettacolo. Proviamo elementi e transizioni delle prime 3 scene: Buonanotte, Attrazione Pericolosa e Alieni. Chiudiamo con Stella 123 le prove, tutti con la toga addosso che abbiamo imparato a fare nel pomeriggio grazie a dei tutorials.

Quando stiamo per andare verso la foresteria, un temporale estivo ci trattiene in centrale. Dobbiamo far fronte a un allagamento della sala e a finestre lasciate aperte che sbattono e permettono che la pioggia entri in centrale. Simone, completamente nudo con il solo zaino in spalla, e Emma si dirigono verso la foresteria per verificare che sia tutto ok.
Calmatasi la tempesta, usciamo ad ammirare il cielo, documentando tutto con gli smartphones e raggiungiamo anche noi le casette.

Simone ha già preparato da mangiare. Davide e Angelo vanno a recuperare la carne nella cucina del giardino. Mi faccio la doccia e ci ritroviamo tutti a tavola. Io non mangio la carne. Facciamo un po’ di chiacchiere con aneddoti. Io suono il campanellino fuori dalla cucina, tutti si congelano ma li libero dopo circa 1 minuto. Davide lava i piatti.

Si avvicina la scadenza delle 22:22 e ognuno si chiude nel proprio telefono e nelle proprie stanze. Alle 22:19 mi suona la sveglia per ricordarmi di inviare l’haiku sul gruppo ed esattamente in quel momento qualcuno suona il campanellino. Io sono in stanza con Simone e ci ascoltiamo la mia sveglia suonare “Time is running out” dei Muse.

Veniamo liberati alle 22:22. Riesco a mandare il messaggio in tempo e a non arrivare ultimo. Alla fine scopriamo che è stata Emma a congelarci tutti (tranne Davide che aveva le cuffie). Il capro espiatorio, l’ultimo ad inviare il messaggio, è Angelo Pedroni che ha il telefono rotto (ma ha comunque inviato il messaggio alle 22:32).Ora sono in camera al buio con Simone che dorme.
Sono sul letto da circa 1 ora e mezza a scrivere questo testo.
Ho 10 minuti ancora per inviarlo.
L’ho copiato nella chat.
Lo invio in:
3…
2…
1…

Fotodiario Emma Saba