V. 14 agosto

Emma Saba. Diario creativo, 14/08/21 

“I fall in love with places”

Eccoci, il momento in cui succede davvero qualcosa.
Rincontro Agat in un sogno, mi mancava.
Manifestarsi come fantasmi,
senza paura di parlare prima di aver contato le sillabe
siamo materia fumosa
Il sogno di una cosa. 

Senti freddo in sogno?

I monaci nel fiume scaldano l’acqua con le loro paure azzurro elementare,
noi (chi?) con il bisogno di
sporcare l’acqua pulita col sudore

Bagno. Corpo liquido
disinsegnami a parlare.

P. p. s.

Sull’onda di Jane Fonda, “suave”
Sudore parola chiave.

Simone Arganini. Diario oggettivo, 14/08/21

 1- Sveglia randomness

La sveglia si caratterizza per l’attivazione di ben 4 randomness, in ordine Carmine, Matilde, Simone ed Emma. Tutti in cucina tranne Matilde che è comodamente svenuta sul suo letto. Questo provoca assenteismo in varie misure dei 4 alle prime fasi del training.

2- Jane fonda

Il training di oggi consiste nell’impegnativo training Jane Fonda proiettato sul fondale. Si unisce anche Francesca. Grandi sudate, che culminano con la strizzata di maglietta di Davide che produce un buon mezzo bicchiere di sudore.

3- Altro sudore

Dopo il training Francesca, Matilde e Carmine vanno in riunione, mentre gli altri provano due nuove scene. La prima, le danze rustiche. Al ritmo del battito di piede in accelerando, che provoca un flash di luce (Simone se ne occupa dalla regia), un danzatore improvvisa una danza per movimenti segmentati, dinamica in luce, statica in buio. Davide, Teodora ed Emma si ruotano. La seconda, chiamata Karma, è un tentativo di sudare per poi regalare il sudore ad una pianta in scena. Dopo varie ipotesi si arriva ad una specie di passo di ispirazione country da ripetere a loop per circa 3 minuti.

4- Pranzo

Le prove finiscono verso le 14, il gruppo riunioni intanto ha fatto il pranzo.
Angelo decide di riprendere alle 15:15.
Matilde si prepara per lasciarci. Deve riuscire a prendere l’autobus, la cosa la preoccupa.

5- Preparazione filato

Le prove riprendono verso le 15.35, in realtà. Faremo un filato, anche con Francesca. Durante il briefing delle scene che faremo Davide ha la randomness, dopo che Dino si affaccia a salutarci con dei bambini.

6- Filato

Il filato parte dopo lunghe preparazioni, verso le 18. Dura un’ora e cinquanta. Francesca interrompe le scene, ci freeza con il campanello e fa speculazioni su cosa sta succedendo in scena vedendo solo dei frame immobili di performance. Finiamo verso le 20, e all’unanimità decidiamo di andare al fiume. Rimane in Centrale solo Angelo.
Per la prima volta tutti fanno il bagno.

7- Serata

Tornando dal fiume un gruppetto con lo slancio della voglia di fare serata decide di andare a mangiare la pizza. Si va al Porca Vacca di Dro. Rimangono Francesca e Carmine. Dal Porca Vacca ci si sposta ad un pub a bere, e si torna verso l’una di notte.

Teodora Grano. Diario soggettivo, 14/08/2021

Ho sognato M. Faccio un sacco di sogni qui ma non me li riesco a ricordare. M. Cazzo. Che male. Quanto vorrei che vivesse con me. Non dico sempre. Almeno una volta a settimana. Mi sembra di sentire ancora il suo corpo mentre l’abbraccio . Chissà dov’è ora. Sarebbe bello se fosse qui. Le piacerebbe qui. Oggi la chiamo. Che sogno strano. Ah forse perché domani è Ferragosto. Mi sa che ho bisogno di affetto. Oppure è il ciclo? In che fase del ciclo sono? Ormoni.

Cosa mangio? Uova. Che ha visto Carmine? Ah un ciclista. Facile. Certo poteva evitare di fare stretching a colazione alla finestra. Pure Simo. Pure Matilde. Vabbè. Sono le 9 e ancora non ho fatto colazione. Se non la smettono di triggerarsi. Che strage. Io sono salva almeno stamattina. Devo fare attenzione alle pause. Quelle sono pericolose. Non é male il sole a quest’ora.

Dipende da …. Nananana nananananaaaaa….Tutto si addomesticaaaaa. Tranne i lupi …. E noi… Sono le 9,40. Forse mi scappa la cacca. Devo impegnarmi. Non devo sottovalutare questa cosa. Prima di meditare devo provarci. Niente. Non ci riesco così coi minuti contati. Che disagio. Perché non riesco? Sono qui e penso. Dovrei dire a Carmine che secondo me questa cosa del meditare non è non pensare ma proprio il contrario. Nella parte degli addominali di Jane Fonda gli dico che possono fare dei recuperi. Oppure push up oppure pesi. Cavolo. Credo che sia un’epifania questa. Io non sento i miei pensieri di solito. Di solito io non mi sento pensare. Cioè sento delle cose ma quelle sono sensazioni non pensieri. Cos’è un pensiero? Perché è diverso dal sentire? Mi sembra di avere un vuoto mentale. Mi giro ed ecco Fra. Che bello. Era tanto tempo che non piangevo così. Che cosa assurda piangere. Anche ridere. Ma piangere e ridere davvero. Sono proprio dei fenomeni assurdi. Non mi ricordo l’ultima volta che ho pianto. Perché non piango mai? Simone direbbe perché sei felice. Grazie della bella risposta. Scrivere quello che pensi in realtà è già parte del ricordare. Non è possibile questa cosa che sto cercando di fare. È una farsa. Dovrei avere un registratore mentale. Anzi un registratore di stimoli elettrici neuronali. Una specie di sismografo. Comunque esistono. Poi però dovrei sapere tradurre il grafico. Madonna non mi piego manco a pagare. La mattina ciocco de legno. Ah la cosa dei muscoli che crescono come piante. Che pensiero ieri. Mi fa un po’ senso pensare che i muscoli possano crescere senza limiti. Tutte quelle fibre. E il sangue è la linfa. Questo lavoro mi fa un po’ troppo ossessionare su trovare corrispondenze dappertutto. Piegarsi per pulirsi le scarpe. Stelle negli occhi. Si chiamano fosfeni. Era meglio se erano quelli delle palpebre chiuse. Fosfeni. È una cosa nuova. La copertina azzurra. Calasso non doveva morire. La fenice augura buona fortuna. Il ritorno del Chi. Ma perché mi escono sempre questi affari. Sembrano Mirò dei poveri. Io ce l’ho molto chiaro cosa vorrei fare ma poi esce un altra cosa.

Le gambe brillano. Prima di iniziare a sudare davvero. Glitter di sudore. Vaffanculo. Perché ci penso? Vaffanculo. Adesso questo tappetino sarà da lavare. Che schifo. Puzzerà tantissimo. Ma con cosa lo lavo? Con lo sgrassatore ho fatto un casino l’ultima volta. Puzzo. Ormoni? È come la sauna. Estiramento basico. Ginnastica sexy. Che pacco. Che belle sarebbero le strobo. Come al cinodromo. Quel tossico che mi toccava il culo. Come gli ho imbruttito male. Danze bulgare diventa danze rustiche. Politically correct? Mmmh. Difficilissimo. Angelo la fa benissimo quella cosa con le gambe da rodeo. Stanno proprio orizzontali. Sembrano degli insetti. A fare sti salti ci infortuniamo. Non mi piace questa cosa. Non fare polemica. Abbozza. Ricordati che in generale se prima di parlare aspetti un attimo è meglio. Che bello sarebbe essere di quelle persone che non parlano mai. Quanto sono belle le persone che non parlano. Si ma poi perdi il momento. Quanto è difficile parlare. Tutto timing da acchiappare al volo. Oggi volevo fare l’esperimento di essere muta per 24 ore. Too late. Prossima settimana ci riprovo. Pater. Hacker lituani. Ma chi gliel’ha detto? Ah Stefano. Il tuo Green pass? Il secondo. Grazie dell’ansia papà . Ma quale dichiarazione dei redditi? 2021? Domani. Domani. Eeeeee mi è arrivato il greenpass! Ce l’hanno fatta! Mater. Continui la cura? No vabbè. Gli rispondi domani. Cazzo. Perché non ci riesco? Chiamali! Digli ciao ti voglio bene come stai. Semplice. Tutto qui. Dipende tutto da te. Sparire. Riapparire. It must be nice to have a vanishing act. Karma. Ci vuole la maglia tecnica. A me non mi bastano 3 minuti per produrre quella roba. Io inizio dopo 15 minuti mi sa a produrla veramente. La fase aerobica. Come sul Lungotevere. Che bella è stata quella primavera. Le rondini facevano il rally di velocità. Polline ovunque. Io stavo male ma avevo il controllo su alcune cose. Quelle cose erano tutto. Correre e avere una sigaretta. Il fiume qui mi ricorda l’isola Tiberina. C’è qualcosa nei fiumi che mi sembra necessario. Mi sembra necessario all’umanità, dovrebbe essere una materia scolastica. Contemplazione del fiume. 15 minuti al giorno. Anche lontano dai pasti. Comunque accorgersi di pensare è come l’obliquità. Essere in vari posti contemporaneamente. Non mi sembra per forza la massima aspirazione essere sempre qui. Essere solo qui. Va bene andiamo in pausa. Menomale che ho il Supradyn. Chissà se fa qualcosa davvero. Fra dice che è salutare. Spero non mi venga uno shock termico. Poi loro magari pensano che ho la randomness e invece magari sono collassata davvero. Che ansia. Ci ho pensato anche quando ho fatto il vaccino. Se mi viene un ictus mentre sono lì a Dro e loro pensano sia randomness? Se ne accorgerebbero? Oppure morirei così. Ma perché penso sempre sta roba tragica? Madonna. Vabbè piano piano. Un po’ per le gambe. Oddio. Che bello. Mi sembra di vivere. Il pesto Barilla è un po’ meglio di quello della Coop. Filato. Sarà un delirio. Kamikaze. Belano vede Ulises Lima con un libro infilato nei jeans e capisce che è un kamikaze. Davide. È andato anche lui. Disegni coi piedi. Mio padre comprava sempre quei calendari di nature morte disegnate coi piedi. E sotto c’erano sempre delle citazioni o degli aforismi. E alla fine del calendario c’era sempre la foto del tizio col pennello in bocca che disegna un vaso di fiori. Cristo, ce l’avevo davanti e non me ne sono accorta. Oggi è una strage. Come si fa a dire cosa si pensa? Più ci penso più mi sembra impossibile farlo. Solo simularlo. La sveglia di Angelo con Bojack. Piece of shit. You stupid piece of shit. Don eat that cookie. I can t believe you ate that cookie!

Fatto bene. Ma simulazione. Secondo me l’atto di pensare è più complesso di così. Mi sembra di riuscire a pensare solo quando sono in meditazione. O in isolamento. Altrimenti tutto il resto si mangia tutto. Forse meditare serve a questo. Ad avere la capacità di or…

Qui si interrompe il mio esperimento di diario soggettivo di ieri scritto parzialmente oggi cercando di essere fedele a ieri. È il secondo esperimento che provo e che fallisce. Lo affronto con spirito scientifico. La scienza ha bisogno dei nostri tentativi per avere prima o poi forse un risultato. G. diceva sempre che la realtà è un atto di fede. La realtà intesa dai fisici ovviamente. Non quella di noi comuni mortali. Comunque. L’esperimento è cercare di riportare esattamente il flusso dei propri pensieri. Nella loro cronologia. Al momento è impossibile. Perché se li stai ricordando stai falsando ciò che è avvenuto, se li stai scrivendo live stai manipolando ciò che pensi in virtù di ciò che hai appena scritto, cercando inconsapevolmente una coerenza narrativa. Quindi al momento la tesi finale è che l’unico modo di riportare il pensiero è nella meditazione. Ma a livello scientifico non abbiamo gli strumenti per accedere davvero alle informazioni cerebrali relative al pensiero. Quindi la mia conclusione personale e antiscientifica è che al momento neanche chi pensa sa esattamente come accedere al proprio pensiero e quindi questo atto è una spedizione in un luogo altro, che ci è estraneo e al quale noi siamo alieni. Eppure è dentro di noi. E la maggior parte della vita la passiamo in sua compagnia pensando che l’atto di pensare ci appartenga, a volte anche identificandoci in prima persona con quei pensieri. Invece no. I nostri pensieri sono i veri alieni che abitano dentro di noi. I veri intrusi siamo noi stessi. Aiuto.

Fotodiario Angelo Pedroni