IV. 23 luglio

Carmine Parise

Terra.
Mi si versa addosso.
Ce l’ho sulla schiena.

Vorrei tanto essere una pianta.
Ed essere trasportata in giro.
Essere presa, in giro.

Quanto ci piace giocare con le nostre ombre? Che rapporto profondo abbiamo con loro?
Quanto ci piace giocare con l’acqua?
Un filtro che rende evidente lo spirito di una persona.

Io, io non ho giocato.

Avere sotto i piedi tutta una città.
Sono neri, ma trasmettono felicità.

Non sono cane,
non sono lupo,
sa soltanto quello che non è.

One fine day, we’ll fly away,
Don’t you know that Rome wasn’t built in a day?

Angelo Pedroni:

Orcinus. Letteralmente tipo Orco. È una sottofamiglia dei delfinidi e alla lontana dei cetacei, i nostri fratelli che sguazzano ancora nell’oceano. Loro c’hanno l’ecolocalizzazione (che il correttore mi segnala come errore brutto sottolineato di rosso, quindi chissà come si scrive in realtà) che è una specie di superpotere. A provarci a suon di pestoni sembra di non andare da nessuna parte, il buio assoluto. Sapevo di un tizio cieco che l’aveva sviluppata usando delle specie di schiocchi della lingua. Ma viste le sperimentazioni che abbiamo fatto mi sembra una certa leggenda metropolitana. Cioè, non mi sembra possibile, per niente. Ho letto che non c’è nessun motivo per cui le informazioni sonore che ricevono i cetacei non possano essere trasformate nel loro cervello nel nostro equivalente di un’informazione visiva. Cioè, tipo che vedono a 360° per km di distanza facendo un click fortissimo e ricevendolo in un organo che hanno posizionato in fronte. Ecco. Quelli sono i nostri fratelli nell’oceano, la cosa più simile a noi che ancora nuota tranquillamente nell’ecosistema più insostenibile per gli esseri umani sul globo intero. Gli alieni sono intorno a noi. Sono dentro di noi, sopra di noi e, in qualche modo, ci dobbiamo fare i conti. L’idea di moltitudine, di estraneità dalla norma e dal controllo dovrebbe essere pane quotidiano. E non lo è. Per niente. Fa mediamente una paura fottuta. E quindi: quanto è vicino questo fantomatico altro che è fuori da noi?

Teodora Grano:

Before the beginning, a silent walk with G.B.:

SAID “HELLO” I DON’T KNOW THAT SPEAKING IN TONGUES DEAF, LICKING GETS RED LIKE A SOCK AND IT WAS!

Sono giorni che medito senza mai arrivare a meditare. Al massimo mi si addormenta una gamba. Anche oggi è andata così. Vabbè.
Invece nel Qi Gong è successo. Per un attimo.

Oggi sono molto stanca. È il giorno dell’esaurimento scorte credo.

Abbiamo trasportato le piante. Fatto l’eco localizzazione. Abbiamo fatto una video chiamata tra il proscenio e il retro del fondale. Lì c’eravamo io, Emma, il nudo Simone, le luci colorate e la pianta che veniva strofinata sul fondale per farsi vedere dall’altro lato in versione ombra.

Avrei voluto filmarlo. Ma mi stressa sentire che devo filmare o fotografare ogni momento rilevante. Da mesi ho smesso di fare foto o video, di pubblicare contenuti. Voglio fare un’ode a tutte le cose stupende che ho vissuto oggi e che dimenticherò presto. Prestissimo. Voglio dedicare tutto questo alla memoria sepolta. Di cui non rimarrà nessuna traccia, nessuna testimonianza. Rimarranno solo dei solchi da qualche parte nella mia scatola cranica. Luoghi ai quali non avrò accesso.

Quale è il luogo adesso ? Solo quello abitato ?

Simone Arganini:

Oggi Teodora mi risponde male.

Davide Finotti:

Cado vicino,
senza rumore alcuno.
Calore sento.

Emma Saba:

Oggi Angelo era super stanco. Gli voglio proprio un gran bene, ad Angelo. Io sono stata contenta tutta la giornata, a parte quando ho realizzato di aver dimenticato il telefono in teatro. Questo genere di cose mi fa sentire profondamente stupida e incapace di gestire la mia vita. Ma è passato velocemente perché Teodora mi ha prestato il suo per fare il video, anche se ne avevo già fatto un altro. Grazie Teodora. Il training con i legnettini è stato super. Spero di non dimagrire in questi giorni, devo cercare di mangiare abbastanza, anche se con questo caldo non è facile. In Svizzera esistono delle persone che si dice abbiano il “segreto” per guarire da alcuni mali specifici o per trovare oggetti smarriti. Conosco persone per cui ha funzionato. Se ancora non si troverà il mega lenzuolo per il pianoforte posso proporre ad Angelo questa soluzione, anche se credo che con il suo Teorema di Pitagora non mi ascolterà.

Penso ancora a Lotti che non esiste più sotto forma di corpo da una settimana ormai, a Julian che oggi si opera per togliere le viti dalla spina dorsale, dopo più di un anno dall’incidente, a Seb che è sparito. Is it my world?