I. 20 luglio

Carmine Parise:

Arriva la felicità
Un ritrovo speciale
La fatica sperata
I visi sereni
La forza del gruppo
Il tesoro della voce
Le connessioni virtuali
La poesia della scena
La magia del teatro

L’acqua dalla mia montagna scorre inquieta.
Un mondo di meraviglie, ma sono io Alice?

Teodora Grano:

Before the beginning, A silent walk with A.L.D.S.:

“non mi aspetto che sia vero tutto quanto ciò che vivo e mi possiede.”

True facts:

Antefatto: un albero di prugne di modeste dimensioni può produrre immani quantità di frutti. Può spingere alla disperazione intere famiglie. È successo anche a noi per via indiretta. Abbiamo ereditato questa cassa di prugnette gialle dell’albero dei genitori di Angelo. Un albero modesto giuro. Le prugnette hanno fatto il viaggio in furgone con noi. Da due giorni vivono nel seminterrato del teatro, nel corridoio dei camerini. Ogni volta che passo mi fermo a guardare in che stato si trovano. Hanno già cambiato colore. Da giallo canarino stanno iniziando a virare verso l’arancione. In alcuni punti la buccia trasuda una sostanza trasparente. Alcune hanno le prime macchie nere.

Il loro processo di decomposizione è talmente rapido che non posso non pensare a quanto vorrei che giù nei camerini ci fosse una cripta come quella dei Cappuccini dove lasciarle mummificare naturalmente. Senza dover assistere al loro processo di putrefazione.

Comunque le prugnette sono sempre nei nostri pensieri e dentro di noi.
Sfatato il falso mito per cui provocano diarrea. nessun intestino dei 6 intestini presenti in casa ha protestato contro l’ingestione coatta di tante prugnette.
Il pensiero delle prugnette ora però mi inquieta. Non sono più innocue. Sono dentro di noi e dovremo continuare a mangiarle. Le piante sono subdole. Anche i sensi di colpa dello spreco.

A proposito di libri:

“Il cannibalismo tupinamba è la forma più virtuosa di relazione alterità/identità.
Il segreto è la finzione.” Francesco Remotti one of us.

 Digressione da A proposito di libri:

Vorrei sostenere la teoria che il nostro lavoro sia una forma di psichedelia volontaria indotta. Quando ci caliamo in una finzione, mentre la agiamo, alcune zone del cervello addette al controllo e all’analisi del comportamento, della percezione e della gestione dell’azione vengono sospese. Un’amnistia improvvisa, un golpe, un armistizio. E tu davvero non sai più vestirti. Non solo. Non ti interessa saperlo. Ti interessa moltissimo quella materia aliena che hai in mano, i recettori impazziscono. Ti trovi a dover prendere una decisione vitale in ogni istante e l’avere un’idea chiara di cosa farne e come, diventa davvero una questione secondaria. Ripeto. Fai finta. Ma ripeto, la realtà può essere molto potenziata, aumentata anche senza ausiliari. È probabilmente una capacità del cervello.

Un buon meme:

Il poster nell’ufficio di Fox Molder in X-files con la foto sgranata di un ufo che si alza in volo e sotto la scritta I WANT TO BELIEVE

Convertito in meme:

I WANT TO LEAVE.

(Domani a questo proposito farò una rubrica sul paradosso di Fermi)

Alcune indicazioni di oggi per i freeze:

State nella scomodità. Osate anche tempi non civili.
(Approfondire e sviluppare il concetto di: tempi civili. Vedi anche: alcune indicazioni di improvvisazione)

Alcune indicazioni di improvvisazione:

Tempo geologico. Un tempo non orizzontale. Ma verticale.
(perché il concetto di tempo è diventato così importante per gli umani? Sembra non interessare le altre specie.)

Un bel momento:

Ore 14
Piazza centrale di Reggio. Sole allo Zenith. Probabilmente 30 gradi sopra lo zero.
– “Ca, ti è caduta una scarpa”
Mi piego a raccoglierla.
– “ah si ?”
DIIIIIIN.
Il rumore del mio sudore che scende sul naso come il rumore di una macchina che frena sul ghiaccio.

Cazzo, Dov’è il campanellino ora?

Emma Saba:

the race // Teodora era come un animaletto o un umano molto piccolo o molto vecchio che nel sonno vive la vita che non vive più o ancora. Nel sonno i sogni diventano realtà nei movimenti del viso e nelle volontà interrotte e sbagliate. Vestirsi e svestirsi che storia. Mi è tornato in mente il social dreaming che ho fatto a Santarcangelo. Vorrei sempre tenere in mente il discorso sulle sfumature di Agat perché credo che sia una chiave per comprendere meglio le cose e le persone in contesti diversi. Come qui. Riuscirò a fare meditazione senza cambiare posizione domani?

Angelo Pedroni:

C’è una certa distanza tra i corpi. E poi invece non c’è. Oggi ho visto dei corpi buttati, abbandonati in uno strano ibrido sonnolente fatto di gambe, braccia e teste. Era bello, irripetibile e ho avuto la sensazione che fosse solo per me. Quindi, beh, grazie. Come mitigare il sospetto con la certezza della bellezza?

Davide Finotti:

20 luglio 2021. Torno in teatro dopo mesi che sono sembrati anni. Le mani sono incancrenite, quasi non rispondono, sento difficoltà nell’articolazione ma pure la mente sembra rallentata nel leggere la musica. Quanto incide il tempo su di un movimento che prima veniva fluido e veloce ed ora sembra in slow motion? Quanto incide il tempo sulle sinapsi e il loro vorticoso girare? Quanto incide il tempo sul tempo che sta passando?

Simone Arganini:

La mattina ero rilassato, mal di testa. Poi rilassato, senza mal di testa. Poi agitato. Mal di testa. Poi gelato. Meno mal di testa. Adesso pochino. Di testa. Che bene. Scrivo dal letto. Quello che capita. Yeh.

Panini. Panini. Panini. Futuri panini. Rullo roll on roll on. Pain in the leg. For the best. Yeh.

Capitolo di chiusura: last message. Molto istintivo. Molto strano.

Goodnight.